È un piacere ed un onore per me presentare questa candidatura al rettorato per i sei prossimi anni. Ho maturato questa decisione dopo più di 10 anni consecutivi di lavoro al servizio del nostro ateneo, prima come Presidente della Commissione Didattica e in seguito della Commissione Ricerca del Senato Accademico, incarichi nei quale ho cercato di sostenere tutte le aree dando ad esse uguali opportunità, poi come Preside della Facoltà di Scienze, e più di recente come componente del Consiglio di Amministrazione (CdA). Ora il nostro ateneo ha bisogno di un rilancio, di nuova energia e dinamismo, che ci permetta di condividere un progetto di crescita fondato sulla fiducia e sulla partecipazione superando stanchezza, divisioni e particolarismi. Abbiamo un capitale umano e scientifico importantissimo, che si è accumulato negli anni e che non possiamo permetterci di disperdere ma anzi deve essere valorizzato e potenziato su un progetto di lungo termine. Ho ancora 20 anni da dedicare alla vita universitaria, unica ed esclusiva mia occupazione alla quale, come tantissimi di noi, ho dedicato sin da quando ero studente passione e dedizione senza sosta. Voglio vivere i miei prossimi anni in un ateneo ancora dinamico ed all’avanguardia sia nella ricerca che nella formazione, in grado di competere con i migliori atenei italiani e stranieri sul piano della capacità di innovare, di cogliere ogni occasione per crescere, ovvero in un ateneo caratterizzato da quel dinamismo che altri atenei, più antichi del nostro, non hanno o hanno difficoltà ad attuare a causa di inerzie interne. Ogni volta che ho ricoperto cariche di responsabilità accademica ho cercato di generare dinamiche nuove per agganciare ad esse progetti di crescita condivisi e trasversali. Il Progetto Tandem scuola-università, i prestiti d’onore, gli studenti part-time, le Scuole di Dottorato, i Joint-Projects, i modelli di valutazione della ricerca su cui è stata fondata la ripartizione di posti da ricercatore ed assegni di ricerca direttamente ai dipartimenti, sono alcuni esempi del mio modo di agire e gestire le cose. In ultimo la Facoltà di Scienze, cui ho dedicato gli ultimi 6 anni e che ha saputo crescere ed affermarsi come importante riferimento scientifico sia nell’ateneo che a livello nazionale ed internazionale. Desidero mettere lo stesso impegno che ho profuso per far crescere la Facoltà di Scienze nella difesa e nella crescita dell’intero ateneo. Ritengo che solo rispondendo con nuove idee e progetti attorno ai quali aggregarci si può contrastare la deriva della nostra università verso una mera teaching university, deriva che alcuni di noi danno per inevitabile ma cui io intendo oppormi con ogni mezzo! Non voglio fare il direttore didattico di una università vocata alla mera formazione di I livello. Non voglio accettare l’idea che l’alta specializzazione e la ricerca si debbano svolgere fuori dal nostro ateneo.